La macchina organizzatrice deve viaggiare come un orologio svizzero e la comunicazione deve essere chiara, impattante e convolgente

Sembra facile ma, credetemi, non lo è per nulla. Ci vogliono anni e anni di pratica, capacità di coinvolgere il giusto team work e tanta passione. Quanti inviti ricevete mensilmente a eventi, inaugurazioni e open house? A quali decidete di partecipare?
La risposta è scontata, a quelli che interessano davvero, ma anche a quelli che attivano la vostra curiosità. Quando un'azienda decide di organizzare un evento significa che c'è qualcosa di importante da comunicare e bisogna farlo bene, con metodo. Tutto deve funzionare nei tempi e nei luoghi più idonei. Dopo 30 anni di attività posso dire di aver organizzato centinaia di eventi, manifestazioni, anniversari e congressi, alcuni dei quali mi sono restati nel cuore.
Ogni evento ha la propria personalità, uno scopo preciso e l'attesa di un risultato che non può essere industrializzato. Sì, perchè non basta puntare ad avere un folto pubblico o un buon riscontro mediatico: deve esserci quell'atmosfera magica capace di restare dentro, quella che ci porta a parlarne, a ricordare. Prima di tutto è importante strutturare la notizia, poi si passa alla definizione del budget, al gruppo di lavoro, alla location, agli strumenti di comunicazione e infine ai contenuti che, lasciatemelo dire anche a costo di essere noiosa, sono davvero determinanti. La cura dei dettagli, l'attenzione ai feed back in corso d'opera sono irrinunciabili per non trovarsi ad affrontare delusioni o criticità inattese. Ho imparato a organizzare eventi da professionisti che ogni settimana - e anche ogni giorno - si sedevano a immaginare anche l'immaginabile; ricordo che mi domandavo se quella pignoleria fosse frutto della loro mente un pò contorta. Ero giovane e ancora non mi ero misurata con la realtà, poi ho capito che un evento può scivolare sulla fatidica buccia di banana e che le persone sono più inclini a ricordare gli errori, talvolta anche banali, come un refuso nel testo, una coda al parcheggio, una scortesia dello staff e via dicendo. Ho imparato, e da tempo anch'io mi siedo ogni giorno a controllare e ricontrollare ogni dettaglio, probabilmente giudicata dal mio staff come una personalità contorta! Vivo ancora oggi l'organizzazione di un evento come una nuova avventura, immaginando ogni volta quale strategia applicare affinchè si trasformi in un successo del mio Cliente.

Per un evento di successo
ci vuole empatia.
Vi invito il 6 ottobre 2018 a Mantova,
in Via Parma 5, dalle 17 alle 23.
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