Vorrei, dovrei, mi piacerebbe e intanto stiamo immobili sperando che qualcosa accada.
Una magia? Un colpo di fortuna? L'intervento del Destino o dell'Universo?
Lo dico subito così facciamo prima: i tempi condizionali mi piacciono poco e quando mi ci sono affidata ho perso tempo.
È vero: il momento è complicato e prendere decisioni richiede una dose di coraggio. Una dose, solo una dose perchè il resto dobbiamo affidarlo alle nostre capacità di analisi, di elaborazione e di AZIONE.
L'immobilismo dilaga, nelle relazioni umane, nelle istituzioni e anche nelle aziende (per fortuna non in tutte). Ma come, direte voi! I social scoppiano di contenuti, di inviti a partecipare, di pareri, di giudizi, di indicazioni e tu dici che l'Immobilismo dilaga?
Sì, lo affermo e lo metto pure per iscritto per evidenziare che c'è differenza tra immobilsmo ideologico e immobilsmo reale, ma di immobilsmo comunque si tratta.
Leggiamo un oceano di informazioni e probabilmente pensiamo che il solo fatto di averle lette ci renda consapevoli. Probabilmente leggiamo libri o partecipiamo a corsi di formazione e pensiamo che il solo fatto di aver letto e partecipato ci renda competenti.
Lo so, piacerebbe a tutti poter inserire una usb nel cervello come nelle sequenze di Matrix.
Ci piacerebbe, appunto, al condizionale! Purtroppo ad oggi non è ancora possibile e possiamo fare solo una cosa: uscire dall'immobilismo ideologico o reale che sia e prendere in mano il volante della nostra vita o della nostra azienda.
In oltre quarant'anni di attività professionale sono stata vittima anch'io dell'immobilsmo: pensavo tanto, immaginavo di più, usavo il condizionale come se non ci fosse un domani.
Ho ottenuto qualcosa di buono? No. Ho perso tempo? Sì. Ne sono uscita? Sì. È stato facile? No. È possibile vincere l'immobilismo? Sì.
Vogliamo parlarne? Devi affrontare situazioni personali o aziendali in cui l'immobilismo la fa da padrone? Contattami via mail: direzione@blulinda.it

Yorumlar